“Fornace” di Livia Llewellyn

Le edizioni Hypnos pubblicano e importano romanzi particolarissimi, di genere fantastico e weird (recuperando classici o pubblicando voci moderne) e le ho scoperte grazie alla passione del mio ragazzo per questi generi.
Ho preso in prestito proprio dalle sue letture il libro “Fornace” di Livia Llewellyn (uscito nel 2016 e pubblicato in italiano nel 2018) perché volevo leggere qualcosa di adatto alla stagione. Lo potete trovare sul sito della casa editrice, negli store online e nella vostra libreria di fiducia.

Trama:
Dopo gli oscuri recessi di Obsidia in “Profondità”, torna Livia Llewellyn con la sua raccolta di racconti più importante, quattordici storie che si insinuano nei più profondi e torbidi meandri dell’essere umano, con una prosa oscura, commovente e disturbante, come una lama che affonda nella carne, in un cruento e sensuale viaggio sulla scia di autori quali Edgar Allan Poe, Clive Barker e Caitlín R. Kiernan.


Scrivere una recensione per “Fornace” è un po’ un’impresa. Prima di tutto perché è un genere che non ho mai, mai letto: è il mio primo romanzo weird e, come dicevo al mio ragazzo, temo di essermi buttata di testa da una scogliera quando sarebbe stato meglio iniziare gradualmente a immergermi dalla spiaggia.
Secondo, perché “Fornace” è… un’esperienza.

Lo chiamiamo il sorriso delizioso, perché stiamo per trovare qualcosa di strano e delizioso, per lacerarlo e prosciugarlo. È un’altra cosa che fa impazzire i nostri genitori, perché non sembra per niente un sorriso.

Partiamo dall’aspetto, come sempre. Le edizioni Hypnos sono particolarmente curate, da questo punto di vista, e qui esprimono tutta la capacità di inquietare. Ho dovuto tenere il libro voltato quando lo posavo da qualche parte perché far cadere lo sguardo sulla copertina rischiava di spaventarmi ogni singola volta.
Ma all’interno non si trova horror immediato come la copertina suggerirebbe, né racconti che è facile descrivere e circoscrivere. Leggere “Fornace” è leggere un weird erotico, fisico, disturbante.

C’è un certo modo in cui un frutto comincia a raggrinzire e appassire, collassa su se stesso attorno ai bordi di un’ammaccatura comparsa improvvisamente, emanando l’aroma dolciastro e nauseante della decomposizione e della morte, che sempre attrae affamate creature striscianti.

L’autrice sperimenta con forme e stili in ogni racconto, senza mai abbandonare una certa liricità da cui sono stata subito rapita e che trovo il punto forte della raccolta. Il più ardito in questo senso è “E l’amore non avrà alcun dominio”, mentre il più squisitamente decadente è “Fornace” (il mio preferito, anche se è una dura lotta).
Il linguaggio che Llewellyn utilizza si semplifica dove necessario, si fa abrasivo e volgare quando vuole colpire alla pancia, poi quasi oscuro se l’intento è inquietare, per diventare estremamente evocativo quando il singolo racconto lo richiede. Così leggere “Fornace” è stato come essere vittima di un esperimento il cui scopo era comprendere quanto potere hanno le parole. Potere di suscitare emozioni vivide e immagini concrete. Potere di inquietare. Potere di disgustare.

Cieli kodocromatici trapunti di stelle sussurrano emissioni radio tra strizzatine d’occhio attraverso le terre verde velluto.

E, per restare in tema di disgusto, quando leggo una raccolta di racconti mi piace scovare il filo conduttore, i temi su cui chi scrive ritorna e che – forse – sono un po’ le note distintive della sua voce. Qui i racconti sono collegati fra loro da un erotismo disturbante e corporeo, che spesso mi ha chiuso lo stomaco. Il primo racconto, “Panopticon” è forse quello più estremo sotto questo punto di vista, quasi messo lì per scoraggiare le persone facilmente impressionabili quando si tratta di sesso, perversione e fisicità.

Piccole venature blu e nere si diffondono dai margini dei morsi, una rete che si allarga sotto il suo sguardo, impercettibilmente lenta ma costante. Attorno alle linee, la carne fiorisce in un tenue grigio pallido.

Ma un altro fondamento è la donna, posta al centro di tutti i racconti, che non è una donna sminuita anche quando è vittima dell’orrore, non è ridotta alla bidimensionalità anche quando i racconti sono brevi e pregni di accadimenti, non resta mai negli spazi che la società o la morale o la visione maschile vogliono imporle. È una donna sì sessuale, ma non sessualizzata.
Sono protagoniste mosse prevalentemente dalla loro curiosità (“Cinereo” o “Alla corte di re Cupressaceae, 1982”, per fare due esempi evidenti), o dalla necessità di liberarsi di una realtà opprimente e ripetitiva per ottenere ciò che desiderano (“Alloctono” o “Signore della caccia”) o sono protagoniste che si rifiutano di subire un destino che trovano ingiusto (“I misteri” ma anche “L’ultima pulita, luminosa estate” con la sua chiusa finale da brividi).
L’unico racconto che – da questo punto di vista – perde un po’ questa forza è “L’irraggiungibile”, che non mi ha convinta e che risente di problematicità forse meno consapevoli di tutte le altre presenti nella raccolta. Un peccato, insomma, chiudere con il racconto che ho trovato meno efficace, ma un piacere arrivare fino a lì e godermi il viaggio.

«Sono tenuto ad avvertirla: il suo corpo cambierà. La sua mente cambierà. E sarà doloroso.»
«Sono una donna. È sempre doloroso.»

Ma non è solo erotismo disturbante, quello che mi sono trovata per le mani. I tratti weird, da quello che posso intuire con la mia scarsa esperienza del genere, sono tutti presenti. Semplicemente vengono declinati e piegati alle esigenze delle singole storie e dei singoli personaggi. I significati, se esistono, sono nascosti o molteplici, le interpretazioni tutte a carico di chi legge, il senso di smarrimento una costante a cui il lettore è sapientemente sottoposto. Per una persona come me, sempre abituata a trovare il senso in quello che leggo, questo libro ha richiesto uno sforzo consapevole per riadattare la mia forma mentale.

E la vita non ha ruotato abbastanza attorno a cose fuori dai suoi desideri, attorno ai desideri di altri e al prezzo che pagano perché lei li avveri?

Insomma, una raccolta di racconti che non è per tutti e che va approcciata con attenzione, ma che può trasportarvi in un viaggio incredibile, se finisce per fare al caso vostro com’è capitato a me!

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